Ieri pomeriggio il Milan si è fermato sul campo del Mapei Stadium, riuscendo a portare a casa soltanto un punto. Il vero problema della formazione rossonera, secondo Fabio Ravezzani, è la mancanza di un vero attaccante nella rosa di Pioli. Ai microfoni di Maracanà, trasmissione di TMW Radio, ha parlato proprio di questo aspetto: “Il Milan è alle prese con un problema storico, la mancanza di un grande centravanti. Negli ultimi tre anni ha sempre preso punte a parametro zero, qualcosa di bizzarro vedendo i soldi spesi per difensori e centrocampisti. Il Milan sull’attaccante ha sempre risparmiato”.
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Ravezzani: “Milan, investi in un attaccante! Origi operazione in perdita”
Poi ha commentato l’acquisto di Origi: “L’operazione Origi al momento è un’operazione in perdita. Questo è un giocatore che da gennaio a giugno ha fatto soli 100 minuti perché sempre infortunato. Probabilmente sulla tenuta atletica di Origi c’è da discutere e il Milan non può permettersi di sbagliare l’attaccante titolare. Ha giocato in trasferta col Sassuolo con Florenzi, scarto della Roma, Kjaer che tornava da un infortunio di otto mesi. Poi giocavi con Pobega, campionato col Toro rivedibile e con un fantasma come Diaz. La cifra tecnica è molto basso, Pioli non avrebbe fatto meglio a prendersi i tre punti col Sassuolo e rischiare qualcosina in più col Sassuolo?".
Durante la stessa trasmissione è intervenuto anche Franco Ordine, che sull’ultimo passo falso del Milan ha detto: “C’è un problema in attacco per Pioli, che non ha nemmeno potuto fare un po’ di turnover e bisogna capire bene le condizioni di Rebic e Origi. Il Milan devo togliersi dalla testa quello che è successo lo scorso anno, il potenziamento delle avversarie e un nuovo complicato calendario rendono tutto più difficile. L’85% del budget lo hanno investito nel trequartista, ma serviva qualcosa alle spalle di Messias o di Saelemaekers che non giocherebbe titolare neanche nella Cremonese o nel Monza. Non mi faccio incantare da queste quattro partite, perché giocare con le neopromosse è una cosa, affrontare squadre pronte è un'altra. Adesso bisogna far crescere la condizione delle alternative e la squadra titolare rischia di scoppiare".
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