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Bucciantini: “Rinnovo Ibra? Vuol dire che il Milan gli riconosce il ruolo”

Redazione Il Milanista

Marco Bucciantini ha parlato di tutti i colpi del Milan sul calciomercato estivo e del rinnovo di Ibrahimovic.

Il Milan si sta allenando ormai da due giorni nel ritiro estivo, per prepararsi al meglio per la prossima stagione. I rossoneri vogliono ripetere quanto di buono fatto vedere lo scorso anno e sperano di poter conquistare per due volte di fila lo scudetto. Ripetersi non sarà semplice e per farlo la squadra ha bisogno di nuovi rinforzi. In tal senso la dirigenza si sta muovendo, per donare a mister Pioli dei validi elementi su cui contare. Proprio del mercato del Milan ha parlato Marco Bucciantini, intervenuto ai microfoni di Sky Sport. Queste le sue dichiarazioni:

Sui colpi del Milan: "Il Milan sta investendo delle cifre importanti su giocatori che hanno tra i 23 e i 24 anni. Preferiscono prendere un giovane da inserire, che non gli squilibra la formazione, rispetto al protagonismo di alcuni giocatori".

Sul rinnovo di Ibrahimovic: “Io credo che lui voglia smettere di giocare da giocatore non da paziente. Io non ho mai sindacato di quando qualcuno decide la sua data, lo faccia quando vuole. Poi se il Milan lo paga vuol dire che gli riconosce il ruolo”.

Invece sulla stagione di Franck Kessiè, positiva nonostante avesse deciso di andare via: “Kessie è stato fondamentale a dare coraggio alla squadra. Quest’anno è calato, ma è calato lui ed è cresciuto Tonali. Si è messo a disposizione, ha giocatore dove serviva, si è dimostrato un grande professionista”.

Poi sul mercato dei viola ha detto: “La formula dell’acquisto di Jovic importante. Il fatto che il serbo arrivi a titolo definitivo è una notizia che vale più del colpo stesso, racconta una precisa volontà. A Firenze avevano bisogno di questo segnale, di sentire una volontà lunga della proprietà, per ricreare un’empatia che si era un po’ persa. Jovic, Dodô, Gollini, sono tre giocatori che migliorano tecnicamente quelli che sostituiscono, che possono essere Dragowski, Odriozola e Piatek. Jovic è perfetto, dà tempo di capire Cabral, di aspettare il brasiliano, per capire cosa fare del parco attaccanti. La conferenza stampa di Pradè è stata importante perché si è fatto chiarezza sul caso Torreira, il perché della scelta di puntare su Mandragora, dando forza all’ambiente”.