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Sulle colonne del Corriere dello Sport, Ivan Zazzaroni ha parlato del calcio moderno e della necessità di cambiare qualcosa perché i conti delle società sono disastrosi. Vediamo insieme il suo pensiero: “I conti uccidono i sogni. E da noi li uccidono all’alba. Ci stanno togliendo anche quelli per colpa dei bisogni (delle società). A due mesi dall’inizio del campionato non si muove una voglia che rosso di bilancio non voglia. Il mercato degli acquisti ristagna, quello delle cessioni (necessarie e salvifiche) è ugualmente bloccato”.
Ancora: “Giocatori di qualità, costati milioni, come Dybala, Bernardeschi, Insigne e Mertens, sono stati serenamente dismessi, il money ha smesso di circolare e le idee sono state accantonate per il timore di doverle realizzare. La domanda sorge spontanea: i signori che chiedono ogni anno all’appassionato di tirar fuori tanti quattrini per gli abbonamenti tv o allo stadio, quanto pensano che il poveretto possa reggere ancora, di fronte agli scaffali di qualità sempre più desolatamente vuoti? Torniamo nelle fabbriche della passione, nell’Italia dei campanili. I campionati cosiddetti minori – vedi quello di Palermo e Bari – hanno trovato la fonte dell’emozione. Fermate questo mondo, o a scendere saranno in tanti”.
Il giornalista poi ha rilasciato delle dichiarazioni ai nostri microfoni su Leao: “Leao si sta guardando attorno; al posto suo farei lo stesso, visto che la Premier è il primo campionato nel mondo per interesse e ritorni, una potenziale Superlega e garantisce crescite esponenziali di ogni tipo”.
Se Rafael è molto distante da gioiellini come Vinicius Junior: “Sono totalmente diversi. Vinicius ha il motorino sotto i piedi, Leao ha una tecnica e una potenza fisica senza pari”.
Su Sandro Tonali: “Non mi stupisce vedere Tonali più avanti, sulla trequarti. Ricordo che un paio di anni fa Balotelli, suo compagno al Brescia, mi disse che secondo lui Sandro sarebbe diventato un trequartista modernissimo”.
Su Pioli: “Quando le cose funzionano, la squadra si compatta. Pioli ha fatto uno splendido lavoro, si è reso credibile agli occhi del gruppo”.
Su Botman e Renato Sanches: “Botman non è semplice da prendere, l'ultimo Renato Sanches mi incuriosisce”.
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