Lorenzo Casini, presidente della Lega Serie A, ha rilasciato un intervento sulla rivista Formiche nel quale ha parlato del campionato di Serie A. Ecco le sue dichiarazioni:
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Casini: “Il quadro attuale della Serie A non è molto confortanti. Sugli stadi..”
Lorenzo Casini ha rilasciato una dichiarazione sulla situazione attuale della Serie A e sul tema degli stadi.
Sulla Serie A e sugli stadi: “Il quadro attuale non è molto confortante, perché la Serie A ha perso terreno non solo rispetto alla Premier League, ma anche alla Liga e alla Bundesliga, in termini sia di valore della produzione, sia di ricavi da diritti audiovisivi.La situazione delle infrastrutture vede solo quattro stadi di proprietà e un’età media degli impianti di oltre sessant’anni, con il 90% degli stadi del tutto carenti sotto il profilo dell’efficientamento energetico. I bilanci delle società sono in sofferenza, con casi di profondo indebitamento e frequenti ricapitalizzazioni. Come riprendersi da tutto questo e riportare in alto la Serie A? Le risposte sono numerose e ovviamente prevedono interventi ampi, di profilo internazionale o nazionale”.
Cosa fare: “Innanzitutto, occorre intervenire su tre ambiti: aumentare le risorse; migliorare le infrastrutture; lavorare sulla cultura, sull’educazione e sulla formazione. Le risorse possono essere incrementate sia abbattendo i costi – qui il tema relativo a procuratori e agenti, su cui la Fifa sta lavorando e su cui serve un intervento coordinato a livello internazionale, è urgente – sia consentendo alle imprese del calcio di produrre maggiori entrate.Nel caso dell’Italia è emblematica la disciplina della vendita all’estero dei diritti audiovisivi, frenata da regole e paletti ingiustificati e assenti negli altri Paesi del mondo. Un altro tema importante è quello degli introiti di giochi e scommesse, da cui il calcio non riceve nulla pur essendo il driver di tali entrate. Vi sono poi una serie di interventi che attengono alle nuove tecnologie – come nel caso dei fan token – o anche a più evolute forme di commercializzazione del marchio Serie A”.
Ancora: “Queste azioni necessitano di un piano industriale della Serie A, con ammodernamento della sua forma di governance. La predisposizione di un tale progetto, sollecitata anche dal governo, è divenuta oggi indispensabile e tutte le società ne sono consapevoli, tanto da aver già avviato nel 2021 il percorso di creazione di una media-company”.
Infine sugli stadi: “Vi è, poi, la questione degli stadi. Qui, indipendentemente dalla opportunità che potrebbero offrire gli Europei del 2032, se assegnati all’Italia, è ormai evidente che solo un intervento governativo può accelerare la realizzazione e il recupero degli impianti. Serve una cabina di regia nazionale per esaminare i dossier in corso e individuare le soluzioni per superare i nodi amministrativi.La partita più difficile e forse più ambiziosa, però, è quella culturale. Il calcio è un formidabile mezzo di crescita e di formazione, dalle enormi potenzialità per abbattere barriere e ogni forma di discriminazione. Sotto questo aspetto la Serie A può e deve fare di più, iniziando dal mettere a sistema le numerose iniziative che molte società già promuovono, soprattutto nella popolazione studentesca”.
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