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Desplanches: “Il Milan aveva deciso di cedermi. Futuro? Non si sa mai”

Sebastiano Desplanches
Sebastiano Desplanches potrebbe avere la sua occasione in Serie A, dopo le prestazioni in Serie C con la maglia del Trento...
Redazione Il Milanista

Sebastiano Desplanches potrebbe avere la sua occasione in Serie A, dopo le prestazioni in Serie C con la maglia del Trento. Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, l’ex rossonero ha spiegato il perché ha lasciato il Milan, rivelando il sogno di tornarci in futuro.

"Il Milan aveva deciso di chiudere la mia esperienza in rossonero dopo sette anni, e mi ha ceduto al Vicenza a titolo definitivo. Io che potevo fare? Mi sono rimboccato le maniche. I dirigenti rossoneri hanno comunicato al mio agente che la casella delle cessioni in prestito era piena e potevano solo vendermi a titolo definitivo. Io ho passato gli ultimi due anni con la prima squadra tra convocazioni anche nell’anno dello scudetto, oltre a due in Champions. Con Pioli sempre molto gentile con me. Il Milan ha il 40% sulla rivendita. Non si sa mai. Io, però, ho il sogno di giocare in Champions un giorno. Mi sono sentito abbandonato? Il portiere ha bisogno di tempo per maturare: evidentemente avevano priorità in altri ruoli. Per fortuna, però, ho trovato la mia strada".

"Sono andato a Vicenza, ho giocato 3 partite in Coppa Italia, poi ho capito che non avevo spazi. A gennaio mi ha preso in prestito il Trento sempre in Serie C e sono rinato: 10 partite, 8 gol subiti, un clean sheet e un rigore parato a Lecco. Una bella boccata d’ossigeno, insieme agli impegni con la maglia azzurra. Poi è arrivato la bellissima rincorsa in Argentina, un’esperienza unica. Casadei ha rubato gli occhi con i suoi gol, un grande. Ma tutti hanno fatto la loro parte. Mi è spiaciuto abbia dovuto rinunciare il mio amico Nasti, ha preferito fermarsi a Cosenza per centrare la salvezza. La parata in finale? L’ho rivista, molto spettacolare perché il pallone era diretto verso l’incrocio, ma la mia preferita è un’altra. Quella in semifinale con la Colombia, sul 3-1: bassa, d’istinto, bella e reattiva".