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In una lunga intervista rilasciata al CorriereDellaSera, Davide Calabria ha parlato della stagione rossonera, coronata con il tricolore. Ecco le sue parole:
SACRIFICI - "Da ragazzino, fino ai quindici anni, non giocavo mai. Stavo sempre in panchina, ho anche pensato di smettere, e non una volta sola: non volevo gravare sui miei genitori che ogni giorno mi portavano da Brescia a Milano per l’allenamento. Ci costava un sacco di soldi, ma ho tenuto duro, abbiamo tenuto duro. Be’, questo Scudetto mi ripaga di tutto".
CONSAPEVOLEZZA DI POTER VINCERE - L'ho capito il primo giorno. Lo diciamo da tutta la stagione, lo Scudetto era il nostro obiettivo. Avevamo le qualità e lo abbiamo dimostrato, fin dal primo giorno di ritiro".
SUL DUELLO TRA LE MILANESI -"Ci voleva per il calcio italiano che Milan e Inter tornassero a questi livelli, è una rivalità che fa bene a tutto il movimento. È stato bellissimo sfidare l’Inter, che è una grande squadra e ha fatto benissimo negli anni passati. Ci divertiremo anche in futuro".
SEGRETO DEL MILAN - "Il segreto è il gruppo. C’erano squadre più attrezzate, con più esperienza, che lottano al vertice da più anni di noi. Ma abbiamo sempre avuto la sicurezza di potercela fare. Si è creato il giusto mix di giovani ed esperti, che sono fondamentali per vincere. C’era un’energia particolare, la sentivamo".
PIOLI - "È arrivato che sembrava dovesse andare via in poco tempo. Non è stato facile lavorare con le difficoltà che c’erano. Ci ha ascoltato, noi lo abbiamo ascoltato. Ed è successo tutto questo. Sono orgoglioso e felice per il mister, se lo meritava".
IBRAHIMOVIC -"È stato fondamentale. Zlatan è un campione che ha dato tanto. Spero possa stare meglio, ci è dispiaciuto abbia avuto problemi negli ultimi mesi, anche se è stato preziosissimo con la sua leadership, con le parole, i gesti. Spero possa stare meglio l’anno prossimo. Abbiamo ancora bisogno di lui".
FASCIA DA CAPITANO -"Vediamo cosa farà Romagnoli. Credo stia parlando con la società. Sono cose, però, che non contano. Io sono a disposizione, non mi interessa la fascia. L’importante è esserci".
MALDINI - "Paolo non vuole intromettersi negli affari di campo e credo faccia benissimo, il suo ruolo è diverso. Ma già vederlo a bordo campo ti dà qualcosa in più. Non puoi tirarti indietro e togliere la gamba".
GIOVANI ITALIANI -"Tema delicato. Di certo il Decreto Crescita sta limitando parecchio la crescita dei giovani italiani, perché a un club conviene comprare all’estero. Questo danneggia il sistema calcio italiano. Non è un caso se non andremo al Mondiale per due volte di fila".
POCO SPAZIO IN NAZIONALE - "È una scelta del cittì Mancini. Non ho avuto modo di conoscerlo più di tanto. Il suo gruppo ha vinto meritatamente l’Europeo. Io devo fare il mio dovere nel Milan, che è la cosa più importante. La Nazionale è una conseguenza. Quest’anno penso di aver fatto bene. Non è ossessione, ci sono giocatori molto forti. Ma mi auguro tanto di poter giocare di più in azzurro".
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