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MILANO - Ecco la prima pagina del 30 settembre 2021 del Corriere dello Sport, uno tra i maggiori quotidiani sportivi nazionali italiani.
ZAZZARONI E L'ELOGIO AD ALLEGRI - Il direttore del Corriere dello Sport, Zazzaroni, dedicata ampio spazio al tecnico livornnese: "Più brava che bella, dicevo, soprattutto perché il Chelsea le è superiore e nella vita ci sono momenti in cui realismo e intuizioni sono preferibili alla presunzione. L’ha capito il pubblico che per l’intera partita ha accompagnato con applausi e grida di approvazione ogni chiusura difensiva, ogni pallone recuperato. A proposito di presunzione punita, ricordo la finale dell’ultima Champions League dove Guardiola commise un errore di “immodestia”, non il primo di una strepitosa carriera: sorprese tutti, perfino i suoi, presentando un centrocampo che rinunciava a Fernandinho, fino a quel momento impiegato con assiduità e profitto, per Gundogan, che aveva utilizzato davanti al brasiliano. Nel 4-3-3 De Bruyne era il falso centravanti, con Mahrez e Sterling a sostegno. Attacco leggero, ma pochissimo filtro e dunque un enorme vantaggio offerto all’avversario. Allegri ha stravinto impartendo una lezione di competenza, esperienza, lucidità. E mostrando il prodotto di due mesi di lavoro".
LE PAROLE DI TUCHEL - «Potevamo essere in vantaggio 1-0 ma questo è il problema. Il Man City vince su calcio da fermo con un tiro deviato e a volte succede con una squadra che difende così bassa. Possiamo fare meglio negli ultimi 20 minuti».
0 TIRI IN PORTA – «È un problema di mira. Se giochi contro un blocco basso come oggi. Abbiamo trovato gli spazi, non è stato facile. Ci è mancata di più l’aggressività che abbiamo avuto ieri in allenamento».
GOL DOPO 12 SECONDI – «Delusi, lo eravamo tutti. È stata una partita tosta che ci aspettavamo e non è mai facile segnare contro squadre come la Juventus. Bisogna essere pazienti, giocare con zero errori. Devi essere intelligente, alto ritmo e prendere decisioni. Ieri ci sentivamo perfettamente pronti, oggi non è stato così. Non so perché».
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