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RIVIV IL LIVE | Conf. stampa Ibra: “Fonseca ci ha convinto per ambizione”

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Alle ore 11:40 andrà in scena la conferenza stampa di Zlatan Ibrahimovic che parlerà per la prima volta ai microfoni del club...
Stefania Palminteri Redattore 

Alle ore 11:40 andrà in scena la conferenza stampa di Zlatan Ibrahimovicche parlerà per la prima volta ai microfoni del club, dopo aver assunto il ruolo di Senior Advisor, al fianco di Gerry Cardinale. Di seguito le sue parole:

Sulla terza vita al Milan, da dirigente: "Posso dire che dopo sei mesi ho già i capelli grigi. Dopo il mio ritiro dal mondo del calcio ho avuto un'altra libertà nella vita. Sono stato fuori casa per molti anni per seguire il calcio. Mi è arrivata la chiamata da Furlani dove mi diceva di venire a Milanello a fare un saluto. Io non sapevo nulla ed è stato tutto con amicizia. Siamo andati avanti ed ho incontrato Cardinale ed abbiamo parlato un paio di ore, dove mi chiedeva cosa pensassi per quanto riguarda il mio futuro e mi ha proposto di tornare in rossonero. Ho spiegato a Gerry che se io fossi entrato al Milan doveva essere un progetto vincente, perché non accetto perdere e voglio vincere. Io e lui eravamo sulla stessa linea e da lì siamo partiti".

Su Cardinale: "Con Gerry ho parlato tanto prima di iniziare la mia terza vita. Parliamo la stessa lingua e stessi pensieri, lui è un vincente, il Milan per lui è personale e vuole arrivare. Siamo partiti con grande ambizione".

Sul ruolo: "Il mio ruolo è semplice, dove lavoro vicino a Cardinale e collaboro con Furlani e Moncada. Sono il volto di quasi tutto. Ognuno poi è importante ed ha il suo ruolo. C'è chi lavora in campo e chi lo fa dietro".

Prossimo step del Milan?: "Prossimo step è di rinforzare la squadra per farla diventare ancora più competitiva, Gli obiettivi sono i trofei anche in Europa, come dice la storia. C'è un periodo dal 2011 al 2023 dove i rossoneri non sono stati da Milan. Negli ultimi anni siamo tornati al top. Ogni anni si giocherà per trofei, il Milan non vince fa la storia, questa è la differenza tra noi e gli altri. Chi entra con noi deve avere l'ambizione di vincere e fare la storia. Nessuno ha detto che siamo soddisfatti, vogliamo di più. Dopo un campionato si fanno le valutazioni su cosa migliorare e non c'è limite, vogliamo essere più forti di oggi".

Sul futuro: "Abbiamo un gruppo con gente giovane che ha fame. Abbiamo strategie ed idee che stiamo seguendo. Non è che se perdi un match si va in panico, siamo fiduciosi ed è tutto sotto controllo. Stiamo seguendo strategia che abbiamo messo. Il futuro è positivo, ognuno lavora per il Milan. Vogliamo dimostrarlo ogni giorno lavorando".

Sul prossimo allenatore: "Grazie a Pioli per ciò che ha fatto al Milan. L'ho avuto sia da giocatore che dall'altra parte. Ha fatto la storia, portando trofei e merita i complimenti. Il nuovo allenatore del Milan sarà Fonseca. L'abbiamo studiato bene ed abbiamo scelto lui, per i giocatori che abbiamo e per ciò che vogliamo per la squadra: un gioco offensivo. Volevamo portare qualcosa di nuovo. Abbiamo studiato come gioca e come prepara i match. Dopo cinque anni serviva qualcosa di nuovo".

La priorità sul mercato è l'attaccante, a che punto siete su Zirkzee: "Se parliamo di squadra guardando un anno fa hanno portato 12 giocatori i miei colleghi. La strategia era di mettere la base. Oggi nel mercato vedremo i dettagli. Uno dei profili che cerchiamo è un numero nove, c'è Jovic ma c'è spazio per un altro. Il progetto del Milan è perfetto. Zirkzee è forte, ha potenzialità, ma le voci che girano e la realtà sono due cose diverse. Gioca molto bene e arriva da scuola olandese (come me)".

Obiettivo minimo, seconda stella?: "Con Gerry parliamo la stessa lingua ed ambizione. Non sarei venuto se non ci fosse stato un progetto vincente. Non siamo qui per far vedere quanto possiamo spendere, ma l'obiettivo è arrivare nel lungo. Il Milan è Europa".

Fonseca e perché non Lopetegui?: "Sui giornali si leggeva tantissimo. C'erano nomi che abbiamo messi sul tavolo e discusso e dopo abbiamo pensato cosa fosse meglio ed abbiamo scelto Paulo su Lopetegui".

Hai parlato con Fonseca? Obiettivi?: "Quando abbiamo deciso di lasciare Pioli, abbiamo subito pensato al prossimo anno. Abbiamo parlato con Paulo e dividiamo le idee e strategie, lui ha i suoi desideri di migliorare il gruppo collettivamente ed individualmente. Tutti sanno che abbiamo anche un progetto Under 23 che sarà fondamentale per noi, per collegarla con la prima squadra. Il suo ruolo è importante perché da responsabilità ai giovani".

Sempre sul ruolo, le difficoltà: "Non so quanti giocatori dopo essersi ritirati hanno avuto una possibilità come questa, ora mi devo abituare che è diverso dall'essere calciatori. Posso dare la mia esperienza di dove ho giocato, nei top club sparsi nel mondo. Essere dirigente ed essere calciatore sono cose diverse: ho molto da imparare e crescere ma ho tanto anche da dare. Ho colleghi che mi aiutano tanto, siamo giovani e con tanta voglia".

Come vi ha convinto Fonseca, spiegazione su Conte: "Prima si studia l'identità dell'allenatore. Quando è uscito Fonseca abbiamo voluto conoscere di persona e ci ha convinto per l'ambizione. Ha voglia di lavorare e migliorare. Conte non l'abbiamo discusso, ma non era quello che cercavamo".

Sullo stadio. San Siro e via dicendo: "Gerry vuole creare una cosa nuova, lo stadio. I milanisti meritano uno stadio spettacolare e gli americani sanno come farlo. Quanto manca per l'impianto ti risponderà Furlani".

Maignan e Theo resteranno, dove si interverrà sul mercato: "Loro restano, anche Leao sono giocatori fortissimi, tra i migliori nel proprio ruolo. Hanno un contratto con noi e non abbiamo bisogno di vendere per portare. Abbiamo possibilità di migliorare grazie al miracolo Red Bird degli ultimi due anni. Non è un segreto che vogliamo portare un attaccante. Abbiamo un sistema scouting su tutto il mondo con mille chiamate che offrono giocatori".

Perché non Conte: "Conte non è tra i criteri che cercavano ed il suo nome non è uscito, Dipende che materiale hai e con quale vuoi farlo lavorare. Per noi il miglior match per la nostra squadra era Fonseca. L'identità che vogliamo portare è un tecnico che ci faccia migliorare individualmente e di collettivo".

Sulla Champions: "Voglio vincere il più possibile e se sei al Milan hai la possibilità di vincere tutto. Non è una rivincita di quello che non ho vinto da calciatore".

Rinnovi: "Mike e Theo tutto è possibile. Sulle loro richieste credo che tu sappia più di me. Loro sono contenti ed hanno già fatto la storia qui e devono continuare".

Sugli investitori: "Non l'ho ancora fatto e non ho mai parlato con nessuno. Non si è parlato con investitori".

Sull'attacco: "Non facciamo beneficienza. Una squadra come il Milan ha una lista di attaccanti e ci sono tante cose da vedere. Se è pronto per giocare con il Milan sotto ottanta mila di San Siro, che o ti fischia o ti applaude. Devono esserci tantissimi fattori".

Perché non hai parlato finora?: "Non ho parlato perché per farlo devi avere qualcosa da dire. Si comunica quando c'è qualcosa concreto o ufficiale. In Italia so che la telecamera è importante, ma non è il mio modo di lavorare. Si lavora tutti i giorni ed abbiamo scelto di non entrare nelle comunicazioni dirette. L'importante è essere uniti per migliorare".

4-3-3 modulo del Milan, ed indizio social: "I social mi divertono o mando messaggi, non si sa mai".

Gente con esperienza o giovani sul mercato?: "La squadra sarà ancora più giovane. Se perdi Simon e Giroud l'età media scende. A Fonseca piace lavorare con i ragazzi".

Futuro: " Finché sarò qui farò di tutto per vincere".

Su Camarda: "Lui è più talentuoso di me a quest'età. Lui è il futuro del Milan, ma non ha le responsabilità. E' giovane e la nostra responsabilità è quello di farlo crescere. Ha fame e voglia di migliorare. Si parla di lui, ma andiamo passo per passo. Meglio fare piano ed arrivare".