Mancano pochi giorni e la Serie A tornerà in campo per affrontare le ultime partite della stagione. La lotta per lo scudetto sta entrando finalmente nel vivo, con le varie pretendenti che sono a pochissimi punti di distanza. Le due favorite per la conquista del titolo sono le squadre milanesi, a soli quattro punti di distanza (con i nerazzurri che però devono recuperare una gara). La sfida si fa sempre più avvincente ed è difficile capire già da ora quale formazione avrà la meglio.
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Calhanoglu: “Il Milan è in testa, ma a noi manca una partita!”
L’ex rossonero è tornato a parlare del Milan e della lotta per lo scudetto. Leggiamo le dichiarazioni rilasciate nella conferenza stampa.
Proprio della rivalità con il Milan ha parlato Hakan Calhanoglu. L’ex rossonero ha preso la parola durante la conferenza stampa alla viglia della gara contro l’Italia. Ecco cosa ha dichiarato sulla responsabilità di essere capitano: “Sono consapevole della responsabilità del capitano, spero di portarla con orgoglio. Tutti dovrebbero assumersi la responsabilità, io per primo perché indosso questa maglia dal 2015. Il tempo scorre veloce”.
Sul duello per lo scudetto: “Quando torno in Italia ho bisogno di concentrarmi sulla mia società e sul campionato. Appena tornerò giocheremo contro la Juve, il Milan è in testa alla classifica ma a noi manca una partita: spero che, al rientro, riusciremo ad andare in testa grazie alle vittorie”.
Su Turchia-Italia: “Cambio di modulo? Sono soddisfatto del sistema con la difesa a tre, gioco all’Inter e ci sono abituato. Adesso dobbiamo giocare anche con questo sistema, giocano tutti così nelle qualificazioni. Penso che la partita con l’Italia andrà bene, entrambe le squadre non potranno partecipare ai Mondiali e sono tristi. La gente di Konya è sempre stata buona con noi e spero che domani potranno vedere una bella partita. L’Italia è sempre una delle mie preferite e mi è sempre piaciuto il loro sistema di gioco. È una squadra che dà grande importanza alla tattica e ha giocatori di qualità. Ho sempre il massimo rispetto per loro”.
Sull’errore di Yilmaz: “Nessuno può provare la tristezza del fratello Burak. Abbiamo cercato di sollevarlo”.
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