Sergio Conceicao ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del match tra Milan e Lazio. Ecco le sue parole:
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Conf. stampa Conceicao: “Vogliamo vincere, ci rialzeremo lavorando”
Come ci si rialza, come si reagisce?
"Vincere, vincere, vincere, vincere. È quello che vogliamo noi. Sappiamo la responsabilità ed il momento, siamo coscienti di cosa è accaduto o per errori nostri o per errori di qualcuno che non possiamo controllare: il risultato è stato negativo. Non possiamo aggrapparci alle piccole sfortune, la vita è così. Dobbiamo lavorare su quello che non va e portare risultati, non c'è altra via".
La squadra ci crede come ci crede lei?
"È il mio lavoro passare questo e creare questo ambiente nello spogliatoio. Io ci credo veramente. Un titolo che potevamo vincere l'abbiamo vinto. Possiamo anche svalorizzarlo, ma un titolo è importante. Poi c'è ancora la Coppa Italia. Ci sono queste 12 partite da affrontare, essendo un po' diversi a tutti i livelli: tattica, fisica e di testa. Con una mentalità che deve essere al mille per cento dal primo all'ultimo secondo della partita. L'80% dei gol che subiamo succede sempre qualcosa di strano che di solito succede una volta in stagione. Questi momenti passeranno col lavoro".
Il suo orgoglio:
"Sono qua per mettere a nudo questo orgoglio e questa voglia di vincere: sono sempre stato abituato a vincere fin da piccolo. In Italia ho vinto, ho vinto da giocatore e poi ho vinto da allenatore. Sono passati 13 anni per arrivare in Italia da allenatore, era un sogno per me. Ora metto tutto qua dentro, in un club storico e grande. Ma erano altri tempi, quando il Milan puntava a vincere la Champions e la vinceva, con altri giocatori e con un altro ambiente. Ma la fame dei tifosi è sempre la stessa, per loro è importante vincere a prescindere da chi c'è qui".
I giocatori condividono questo suo pensiero?
"Ogni persona ha il suo carattere. Una persona che non parla tanta e non da questo messaggio a livello personale non è che non ha voglia di vincere. Tutti qua hanno voglia di vincere, altrimenti siamo masochisti".
La preparazione per domani:
"Ho chiesto ai ragazzi di lavorare bene, di capire cosa facciamo a livello di esercizi per poi portarlo in panchina. Chi ha giocato a Bologna ha fatto lavoro di recupero, domani andremo sul campo a preparare la partita con la Lazio. La prossima partita è la più importante".
I ragazzi la seguono?
"So che non vedete, non è il vostro compito, rispetto molto i giornalisti che hanno opinioni vere... Ho visto cose positive nel primo tempo di Bologna. Abbiamo preso un gol in cui c'è un fallo. Non dobbiamo aggrapparci a questo, ma dopo questo errore dell'arbitro cosa dovevamo fare? È vero, non siamo stati all'altezza. Abbiamo bisogno di più leggerezza ed equilibrio a livello mentale. Ci sono stati dei momenti... Musah una volta, avevamo la possibilità di fare anche 2-1... Poi in un episodio semplice, la palla era fuori. Il giocatore doveva stare più attento sulla rimessa laterale, l'altro doveva essere più attento in area: ne abbiamo parlato".
Per ritrovare lo spirito di Riyad cosa manca? Tutti stanno dando il 100%?
"Devo provare a spiegarmi su questa cosa del 100%. Il mio staff mi dice che ci sono dei parametri: un giocatore ad esempio ha lavorato al 100% su questo valore, ma è il 100% di quello che ha dato fino ad adesso. Dobbiamo andare oltre rispetto a quello a cui siamo abituati a fare. Ci sono tante situazioni di pressing, di sprint, non si può avere una media bassa. A Riyad tutto andava bene, vedi il gol di Musah... Questo sto provando a spiegare".
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