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Condò: “Il problema del Milan resta la difesa, segnali non tranquilli”

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Il giornalista Paolo Condò ha analizzato la situazione in casa del Milan dopo tre giornate di campionato. Questo il suo pensiero
Giulia Benedetti Redattore 

In tre giornate di campionato il Milanè riuscito a conquistare soltanto due punti in classifica. Proprio del deludente inizio dei rossoneri ha parlato il giornalista Paolo Condò sulle pagine di Repubblica.

Sul percorso dei rossoneri: "Non è tanto la miseria dei due punti a impressionare — quelli si possono rimontare — quanto le perduranti condizioni della difesa, che viaggia a due gol subiti a partita. Molto peggio della già pessima media dell’anno scorso (1.28)”.

Sui singoli: “Come già il Parma, anche la Lazio ha colpito con cross radenti da sinistra messi in porta da un inserimento centrale. Dal punto di vista dei singoli, quindi, Emerson Royal non ha fatto meglio di Calabria. Se invece parliamo di reparto, i centrali non sono riusciti a marcare Castellanos e Dia malgrado sia ormai palese il percorso di sviluppo delle palle-gol”.

Su Leao e Theo: “A Parma le reti erano arrivate in un clima di lassismo. Fonseca è intervenuto come doveva, e a Roma almeno la postura dei rossoneri è cambiata. Ci tenevano visibilmente di più. Giubilati dalla formazione di partenza, Theo e Leao sono entrati belli arrabbiati, e il gol del 2-2 da loro confezionato è stato il perfetto memento della grande qualità tecnica a disposizione del Milan. La sua via di rinascita”.

Sul futuro dell’allenatore: “La combinazione Venezia-Liverpool-derby, tutta sul palcoscenico di San Siro, costituirà un voto di fiducia (o meno) della squadra a Fonseca. I segnali non sono tranquilli, nella pausa la società dovrebbe muoversi con cura".