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MILANO - Ai microfoni de La Nazione è intervenuto il presidente della Fiorentina Rocco Commisso. Ecco cosa ha detto al quotidiano toscano:
SULLO STADIO - "Il problema è che qualcuno vorrebbe che io dicessi: ok, ti do i soldi e con quei soldi fai quello che vuoi tu. Ma questo non succederà: coi soldi miei faccio come dico io. Oggi lo stadio è di proprietà dello Stato da 90 anni, e dunque possono prendere i soldi dallo Stato e ristrutturarlo, se vogliono. Per me è pure meglio. Ma perché hanno aspettato Rocco per dire che devono ristrutturarlo? Perché non hanno fatto un concorso internazionale? Perché non hanno ingaggiato prima i vari Fuksas, i vari Renzo Piano per disegnare il progetto? Un anno fa ero il dio di Firenze, oggi mi chiamano Attila”.
SU CHIESSA - "L’ho trattato come un figlio, e lui nei confronti miei, della mia famiglia, dei lavoratori, non ha fatto la cosa giusta. È un ragazzo, quindi lasciamo stare questo argomento anche se in America c’è un detto: anche se vai via, non rompere mai i ponti. Questo hanno insegnato a me 50 anni fa, e questo è l’unico modo per diventare un leader".
SU IACHINI - “Ha il massimo supporto da me, da Joe Barone, da Pradè. Lui lo sa, e lui è l’allenatore. Gli ho detto che con la Sampdoria abbiamo fatto schifo, e lui sa che qui i risultati contano. Ma ha la nostra fiducia”.
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