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MILANO - Alberto Cerruti, su La Gazzetta dello Sport, ha scritto della corsa scudetto e del Milan. Ecco le sue parole:
"I rossoneri sono soli in testa e Ibrahimovic, con 7 reti, è capocannoniere. E allora è troppo facile partire da lui per individuare il primo motivo per sperare nello scudetto, perché lo svedese non è soltanto l’uomo che segna i gol decisivi nelle partite più importanti, vedi la doppietta nel derby, o nei momenti più difficili, con la rovesciata del 2-1 a Udine. Ibrahimovic è anche un allenatore in campo e un motivatore fuori, un leader capace di trascinare e migliorare i compagni con il suo esempio.
Ecco il secondo motivo, confortato dai numeri che parlano. Il Milan, infatti, è l’unica squadra che ha sempre segnato almeno due gol in campionato, oltre a essere quella che ha vinto più partite, 5 su 6, allungando a 24 la serie di gare senza sconfitte, inaugurata la stagione scorsa.
Il terzo motivo è psicologico, perché il Milan non è partito per vincere lo scudetto come la Juventus e l’Inter. L’obiettivo era, e rimane, quello di arrivare almeno quarto per tornare in Champions. Senza la pressione del pubblico negli stadi e della critica, fuori anche un eventuale rallentamento non farebbe rima con fallimento.
Il quarto motivo è legato alle difficoltà della concorrenza, perché l’Inter è a meno 5 come Roma e Napoli, Juventus e Atalanta a meno 4.
E infine il motivo numero 5, come le possibili sostituzioni di questo strano campionato in cui il Sassuolo è il primo inseguitore del Milan".
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