- Ultime notizie
- News Milan
- Rassegna
- Calciomercato
- Calciomercato Milan
- Pagelle
- Serie A News
- Primo Piano
- Video
- Social
- Redazione
news milan
Scatta oggi la Serie A e ad analizzarla è uno dei campioni che l’hanno resa grande negli scorsi anni. Fabio Cannavaro ha fatto le carte al nuovo campionato in una lunga intervista al Corriere dello Sport. Il Pallone d’Oro 2006 parte dalla sua giovinezza e dal ricordo di un suo idolo, scomparso ieri.
RICORDO – “Garella è stato un mito della mia infanzia e di una generazione di napoletani. Lo vedevo da bordo campo, con la sua scomparsa se ne va un pezzo di Storia, con la maiuscola, di una squadra e di un giocatore”.
SERIE A – Per l’ex Napoli e Juve, sono proprio i bianconeri ad avere uno dei compiti più difficili in questa nuova stagione. “Avranno un nuovo ruolo, non più da favoriti come nelle passate stagioni. Eppure avevano cominciato con due acquisti clamorosi, ma perdere Pogba per infortunio è una bella sfortuna. Però va anche detto che altro comunque le manca, sostituire Chiellini e Dybala, ad esempio, non è semplice, sono vuoti grossi da colmare. Stanno attraversando un momento di transizione, devono passare da un’epoca all’altra”.
FAVORITE – “Le mie favorite sono Inter e Milan, con la Roma a una incollatura o comunque non distante. Il passato conta e Pioli e Inzaghi partono con un bel vantaggio. Poi ognuno ha inserito giocatori particolari, che finiranno per incidere. Il rientro di Lukaku ha un peso, anche se io ci vado sempre con cautela sui cavalli di ritorno. A me incanta De Ketelaere, un talento puro che non va paragonato ad alcun predecessore perché deve essere lasciato libero di esprimere quello che sa, è bellissimo da vedere”.
ROMA – “Dybala e non solo lui hanno infiammato giustamente Roma. La Roma è una squadra a immagine e somiglianza di Mourinho, ha impiegato un anno per entrare nel club e lo ha fatto a modo suo, vincendo la Conference, che è sempre un bel modo per cominciare. Poi è intervenuto con autorevolezza: in una squadra già piena di qualità, ci ha messo fisicità, esperienza e genialità. Se pensiamo ai titolari, è alla pari con Inter e Milan; poi bisognerà verificare l’apporto delle cosiddette alternative”.
PASSATO – “Il Napoli non è ancora completo, leggo di portieri in arrivo e di attaccanti da acquistare. Sento il malumore della città, è figlio del sentimento provato nei confronti di Insigne, di Mertens e di Koulibaly. E penso che il problema più grosso sia trovare l’erede di Koulibaly. Kim, che mi piace molto, mi sarebbe piaciuto vederlo al fianco del K2. Resto comunque affascinato dal suo arrivo e sono impaziente di vedere quale impatto avrà. E se poi arriva Raspadori, allora bisognerà aggiornarsi sul ruolo del Napoli, perché Spalletti potrà appoggiarsi al suo 4-2-3-1 che ha un peso. Una sorpresa? La Lazio. Della squadra di Sarri si parla poco, può essere un vantaggio, perché per me c’è un gruppo in grado di dare soddisfazioni”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA