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Calhanoglu punge il Milan: “L’Inter ed io vogliamo le stesse cose”

Hakan Calhanoglu

Ecco le parole di Hakan Calhanoglu ai microfoni della Uefa ai quali ha raccontato il suo trasferimento dal Milan ai cugini dell'Inter

Redazione Il Milanista

Durante l'ultima estate il Milan ha saluto Gigio Donnarumma e Hakan Calhanoglu. Il portiere aveva fatto sapere a tutti, a termine dell'ultima partite con i rossoneri contro l'Atalanta, che sarebbe andato al Paris Saint Germain. Tanto che durante la fase a gironi dell'Europeo ha svolto le visite con il club transalpino. Discorso molto simile per il turco classe '94.

Il numero 10 degli ottomani era davvero vicino al rinnovo di contratto con il Milan. La strategia dei rossoneri si stava realizzando rimanendo fermi sulla propria proposta e, approfittando del fatto che nessun altro club era pronto ad accontentarlo, era pronto a trattenere il proprio numero 10. Ma a termine della fase a gironi dell'Europeo, complice anche i problemi cardiaci che avevano colpito il nerazzurro Eriksen, Beppe Marotta ha battuto sul tempo il Milan ingaggiando Hakan Calhanoglu. Una notizia che aveva riferito lo stesso capitano della Nazionale turca al termine dell'ultima partita.

Hakan Calhanoglu, che questa sera scenderà in campo contro con il Liverpool di Jurgen Klopp, ha rilasciato un'intervista ai microfoni della UEFA, ai quali ha spiegato i motivi del suo trasferimento in nerazzurro:  “L’Inter è una squadra molto forte, mi hanno parlato di obiettivi e ho capito che volevamo le stesse cose. Mi sento meglio quando gioco vicino alla porta, mi piace lottare e contribuire sia alla fase offensiva che a quella difensiva. Nella mia carriera ho giocato da esterno sinistro o da numero 10, mentre nel 3-5-2 di Inzaghi gioco da 8 e mi trovo benissimo: mi sento forte mentalmente”.

ALLENAMENTO SUI CALCI PIAZZATI – “I miei corner e le mie punizioni sono molto efficaci. E’ come per i tennisti che si allenano per fare un determinato punto. Io provo le punizioni, lavoro duro perché sono un grande vantaggio per noi”.