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Spesso si finisce a parlare più dell'arbitraggio che delle prestazioni delle squadre in campo. Il VAR resta uno dei temi centrali della discussione, uno strumento innovativo che spesso è stato oggetto di critiche. Molto spesso addetti ai lavori - allenatori, calciatori, staff - si interrogano su quale sia il suo funzionamento e finiscono per portare avanti delle vere e proprie battaglie personali. L'approdo di uno strumento tecnologico, che si pone come obiettivo quello di abbassare il margine di errore arbitrale e non di sostituire il direttore di gara nelle decisioni di campo, apre a molte riflessioni.
A fornire un quadro, anche piuttosto critico, è stato, Paolo Bertini, ex arbitro in Serie A e B in attività da 1998 al 2008 e in Champions League dal 2003 al 2008. Bertini, ospite a TMW News, ha parlato così del VAR:
"È uno strumento utile ma da ripensare. Ora nel calcio qualunque tipo di contatto fisico rivedendolo alle immagini porta a dare adito a episodi da rigore, rigori rivisiti al Var che col calcio hanno poco a che fare. Invito l’Aia a rivedere l’utilizzo di questo strumento, all’estero non è usato con questa frequenza. Il gioco del calcio merita rispetto, è uno sport di contatto fisico che invece con questo sistema viene totalmente abolito. Dobbiamo porre rimedio".
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