Dopo molti mesi dalla separazione si continua a parlare dell’addio di Franck Kessie dal Milan.
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Atangana: “Kessie? L’intenzione era di rinnovare, ma i matrimoni…”
Oggi è al Barcellona, dove però non trova spazio né continuità. Nonostante ciò, il suo agente George Atangana, ha escluso nell’intervista a Calciomercato.com che possa già lasciare la Liga spagnola.
“Franck non è mai stato felice come lo è adesso. Ha raggiunto un obiettivo che per molti calciatori rimane solo un sogno, cioè quello di giocare per il Barcellona. E ci tengo a chiarire una volta per tutte che oggi non è in programma una partenza da Barcellona, di conseguenza anche il ritorno in Italia è poco concretizzabile”.
Ovviamente è molto interessante sentire dalle parole dirette di Atangana la verità sull’addio al Milan. La trattativa per il rinnovo fu complicata per i rossoneri, tanto che Kessie scelse di accettare la corte del Barça nonostante le polemiche dei tifosi.
L’agente ha rivelato: “Sono andati via Calhanoglu, Donnarumma e Romagnoli e per lo stesso motivo si fa fatica anche a chiudere rinnovi attuali, almeno da quello che mi sembra. Non capisco perché solo l’addio di Franck sia stato così tormentato. L’intenzione era quella di rinnovare. Tuttavia non si può chiudere un rinnovo a senso unico. Noi abbiamo rifiutato offerte da club importanti anche nel mese di gennaio, proprio perché c’era viva la volontà di arrivare a un accordo con il Milan”.
Dunque di base Kessie sarebbe rimasto al Milan, ma a condizioni forse troppo danarose. Ma Atangana punta il dito contro certe situazioni poco chiare con il Milan: “C’è una cosa che mi suona strana, cioè che dopo l’addio di Kessié, pare che certi tetti che prima parevano invalicabili, adesso possano essere sforati”.
Sulle critiche ricevute da Kessie per la scelta di carriera: “Da una parte posso capire la frustrazione di qualche tifoso, mentre non comprendo quelli che trattano il calcio per mestiere e che puntualmente scrivono o comunque diffondono notizie insensate e prive di fondamento su Kessié. Certo, ormai accade da tempo, ma è meglio che certe cose non diventino abitudine. Confesso che anche per noi è stata una separazione dolorosa, ma i matrimoni si fanno in due e a un certo punto non c’erano più i presupposti per andare avanti”.
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