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Arrigo Sacchi, ex allenatore del Milan
Arrigo Sacchi parla di Stefano Pioli a La Gazzetta dello Sport.
ARRIVO DI PIOLI AL MILAN – «Lo conoscevo come una persona seria e speravo che facesse bene. Mi sembrava, all’epoca, un allenatore in via di formazione. Era difficile classificarlo. Però aveva modestia, studiava, voleva migliorarsi. E queste qualità si sono viste negli ultimi tre anni. Era stato un discreto giocatore e come allenatore aveva fatto benino. Non benissimo, ma benino. Mi dava l’idea di un uomo affidabile».
RISCHIO ESONERO – «Sì, e lui non ha mai detto una parola fuori posto. Non si è mai sfogato. Non ha mai attaccato la società. Credo che la vicinanza di Maldini lo abbia aiutato parecchio. In ogni caso, in quel periodo davvero complicato, Stefano è stato un vero signore. E alla fine si è guadagnato sul campo la riconferma grazie a un comportamento impeccabile».
NUOVO PIOLI – «Sta crescendo moltissimo. Nella vita esiste una sola certezza: che si può sempre fare di più e meglio. Lui crede in questa regola. Era un “tattico”, adesso è uno stratega. Un bel salto compiuto grazie alla sua volontà e alla sua umiltà. Ma siccome io sono uno che non si accontenta mai vorrei che a volte non cadesse ancora in qualche tatticismo di troppo».
SCUDETTO CAPOLAVORO – «Già, perché ha vinto e ha tenuto i bilanci a posto. E lo ha fatto con giocatori semi sconosciuti, dando organizzazione a tutto il gruppo. Il Milan è una squadra giovane, Pioli ha saputo sfruttare l’entusiasmo dei suoi ragazzi e dare un gioco moderno e propositivo. E poi tanti elementi sono migliorati».
CALCIATORI MIGLIORATI – «Beh, Leao non è mica quello di due anni fa. E anche Kalulu e Tomori. Merito di Stefano che al Milan si sente in famiglia e avverte la fiducia di tutto l’ambiente. E’ un uomo intelligente, saggio e per nulla presuntuoso, non è mica poco».
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