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Alessio Dionisi
Alessio Dionisi carica i suoi. In vista della sfida con il Milan, il tecnico del Sassuolo ha assicurato massimo impegno nonostante non abbia più nulla da chiedere al suo campionato. Ecco l'intervista fatta all'allenatore e pubblicata sull'edizione odierna della "Gazzetta dello Sport".
Sulla gara col Milan : "In questi giorni ho scoperto di avere amici che non conoscevo. Non le dico quanti biglietti mi hanno chiesto. Ho dovuto dire di no a tutti, per mia figlia l’ho comprato. Però l’atmosfera è bellissima. Ci danno poche chance, me ne rendo conto. E un po’ lo capisco. Il Milan è la squadra migliore e ha fatto un filotto di risultati. I rossoneri meritano il primato e capisco che tanti diano per scontata la loro vittoria contro di noi. Ma per il Sassuolo quel risultato non è affatto scontato. Non saremo uno sparring partner, questo è sicuro".
Sullo stadio pieno: "Se può essere un fattore? Sì, ma anche a nostro favore. Contro la Juve, ad esempio, al Mapei Stadium c’era tanta gente e abbiamo giocato bene perdendo immeritatamente. Le tribune piene sono uno stimolo per i giocatori".
Sulle qualità del Sassuolo: "Noi non abbiamo nulla da perdere, ma abbiamo le qualità per metterli in difficoltà. Certo, per la prima volta sfidiamo una grande squadra che ha più motivazioni di noi. Però sappiamo cosa fare, sperando che basti. Noi cerchiamo sempre di imporre il gioco, ma se capita attacchiamo velocemente. Come il Milan, che negli spazi e nelle transizioni veloci può fare male a tutti. Non sempre ci è riuscito di rimanere corti. E se ci allunghiamo, abbiamo due problemi: la distanza tra i reparti e quella dalla nostra area. Lavoriamo su questo».
Sul segreto del Milan: "Le qualità individuali, l’organizzazione di squadra. E poi una personalità che hanno trovato nel corso del campionato. Adesso ha una consapevolezza diversa, tutti gli interpreti sono cresciuti. E Maignan è il portiere più forte della Serie A".
Sulla classifica: "I 50 punti sono quello che abbiamo meritato sul campo. Se a luglio mi avessero detto che avremmo fatto un campionato all’altezza del Torino, che secondo me è una squadra forte, sarei stato contento. Ma ci siamo tenuti un margine di crescita per la prossima stagione".
Sui singoli: "Un allenatore non può fare nomi, anche perché tutto il gruppo ha dato risposte importanti in termini di disponibilità e impegno. Posso dire, però, che Raspadori è l’anima della squadra: se un compagno cade, in tutti i sensi, lui lo soccorre. Ha sempre l’atteggiamento giusto ed è costantemente dentro la partita".
Sui prossimi obiettivi: "Quello di dare continuità a questo progetto. L’unico numero che mi mette a disagio di questa stagione riguarda i gol subiti: non dobbiamo far finta di non vedere questo problema. Dobbiamo convincerci che lì si può crescere molto, anche perché è difficile segnare di più di quanto fatto. E poi vorrei vedere un migliore adattamento ai momenti della partita. Sono soddisfatto, invece, della finalizzazione, dell’attacco degli spazi, delle transizioni positive".
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