Ai microfoni di MilanNews.it è intervenuto l'ex portiere rossonero Enrico Albertosi, il quale ha commentato i molti argomenti di casa Milan. Ecco le sue parole:
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Albertosi: “Questo calcio non mi piace: una volta c’erano le bandiere”
Ecco le parole dell'ex portiere Enrico Albertosi amareggiato dagli addii di Calhanoglu e Donnarumma per motivi economici
È deluso da Donnarumma? - "Sono deluso per come si è comportato con la squadra che lo ha lanciato giovanissimo e che ha continuato a farlo giocare. Ha lasciato il Milan per una questione economica, il club che lo ha fatto esordire e che gli ha dato tutto. Io sarei stato molto più riconoscente. Poteva diventare capitano, anzi lo era già stato, poteva giocare nel Milan per altri quindici anni, vista l’età. Per qualche soldo in più è andato al Psg, dove dovrà lottare per prendere il posto".
Il Milan gli aveva fatto un’offerta importante: 8 milioni all’anno - "Io li avrei accettati e sarei rimasto in Italia. Qui avrebbe avuto molto più risalto e, ripeto, avrebbe potuto giocare in rossonero per tantissimi anni. E vincendo magari avrebbe potuto guadagnare di più".
Il nuovo portiere rossonero sarà il francese Maignan. Riuscirà ad ambientarsi subito? - "Il portiere non deve trovare l’intesa con i compagni, deve solo parare: farlo in Francia o in Italia credo sia la stessa cosa".
Certamente avrà una grande pressione addosso - "Sostituire Donnarumma non sarà facile, ma penso che i tifosi milanisti gli daranno fiducia, visto il comportamento di Gigio, per cui cercheranno di sostenerlo in tutti i modi".
Da Donnarumma a Calhanoglu: un altro "tradimento" per i rossoneri - "Ha lasciato il Milan per un milione in più. Purtroppo oggi il calcio così, è in mano ai procuratori che fanno fare ai giocatori quello che vogliono. Raiola ha portato Donnarumma al Psg per guadagnare un sacco di soldi, probabilmente il procuratore di Calhanoglu lo ha portato all’Inter anche per un suo interesse. È un calcio che non mi piace: una volta c’erano le cosiddette "bandiere", giocatori che rimanevano in una società dieci-quindici anni. Pochi ma c’erano: penso a Maldini e Rivera nel Milan, Totti alla Roma e Antognoni alla Fiorentina, giocatori che sono stati riconoscenti nei confronti delle rispettive squadre".
Il Milan, però, ha deciso di non piegarsi ai procuratori. È un segnale importante - "Dovrebbero farlo tutte le società. Credo che anche la Fiorentina abbia cominciato a farlo con il caso di Gattuso e il procuratore Mendes. Mi auguro che tanti altri club possano seguire l’esempio".
Maldini sta trattando l’acquisto definitivo di Tonali: giusto puntare su questo ragazzo? - "Credo di sì. Tonali non ha iniziato benissimo, ha avuto un po’ di problemi a carburare, ma quando ha giocato ha fatto il suo, non è andato così male. Ha fatto un buon campionato: se il Milan lo confermerà e gli darà spazio credo che possa rendere come ha reso al Brescia".
Cosa ne pensa di Giroud? Il Milan avrebbe bisogno anche di una punta giovane? - "Giroud ha dimostrato di saper fare gol. È un buonissimo attaccante e può sostituire degnamente Ibrahimovic per dargli il tempo di tornare quello che era. Ovviamente, quando un calciatore di una certa età sta fermo così tanto tempo, coma Ibra, è dura che possa riprendersi subito. Per quanto riguarda l'attaccante giovane, credo che il Milan ce l’abbia già. Sto parlando di Leao: ha fatto la sua esperienza l’anno scorso, giocando tante partite, per cui credo che il Milan, là davanti, con l’arrivo di Giroud e il recupero di Ibrahimovic, stia bene".
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