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Albertini: “Maldini ha messo le sue qualità a disposizione della società”

Redazione Il Milanista

Intervenuto all’evento It’s Padel Time organizzato da Banca Generali presso l’Hotel Gallia di Milano. Vediamo le sue parole.

Intervenuto all’evento It’s Padel Time organizzato da Banca Generali presso l’Hotel Gallia di Milano, Demetrio Albertini, ex giocatore del Milan, ha parlato dei rossoneri in chiave scudetto. Albertini ha detto: “Lo scudetto ora come ora può perderlo solo il Milan. Qualche interista mi ricorda cosa hanno passato loro il 5 maggio 2001 per evocarlo. Io tocco ferro anche se non sono superstizioso. In questo momento il Milan, non per essere banali, ha la consapevolezza di andare a giocare partite importanti come sarà quella contro il Sassuolo. Già da 2/3 partite che hanno consolidato quelle che sono state tutte le attese. Personalmente mi preoccuperei se non dovessimo essere a Milano a festeggiare domenica. Il Milan non era nella griglia davanti a tutti ma questo è il bello degli sport di squadra, che si possono raggiungere degli obiettivi non solo con il talento ma anche con altri fattori. Questa è la dimostrazione come squadre importanti come il PSG non hanno ancora vinto la Champions League. Il Milan sono due stagioni più il post pandemia che ha un rendimento costante e continuo di crescita. Il Milan ha qualcosa in meno rispetto ad altre squadre a livello di talento ma ha costruito una consapevolezza di squadra molto forte. Sono due anni che i rossoneri credono nel progetto perché, da ex calciatore, penso che non c’è solo il talento. C’è la gestione dei momenti di difficoltà, c’è la crescita di alcuni giovani che nel Milan quest’anno c’è stata ancora di più, pensate a Leao, Tonali e Calabria. Sono migliorati anche singolarmente e hanno dato il loro contributo. Mai come quest’anno il campionato è stato incerto e per ora il Milan è stata la più continua”.

L’intervista prosegue e Albertini ci spiega come vivrà l’ultima giornata di campionato: “Personalmente con serenità, ma per un motivo. Oggi pensare di non vincere lo scudetto sarebbe un peccato perché hai tutto nelle tue mani e hai due risultati su tre. Ci sono tutti gli ingredienti per iniziare la partita di Sassuolo con serenità. Partita della svolta? Il derby di ritorno è la sintesi della stagione. L’Inter aveva in mano tutto ma il Milan ci ha creduto portando a casa il risultato. In quel momento lì sono nati i dubbi nell’Inter ed è aumentata l’autostima del Milan. Il calcio è lo sport più imprevedibile che ci sia perché è il meno ripetitivo”.

Un pensiero su Maldini e Pioli? Albertini risponde così: “L’ho detto sempre, giudicare il lavoro di un dirigente o di un allenatore aldilà del risultato è la cosa più difficile. Ho elogiato la crescita di Paolo nella gestione perché l’esperienza non si può comprare. Ha messo tutte le sue qualità a disposizione della società che ama. Pioli fa il lavoro più difficile perché gestire 25/30 giocatori non è semplice. Ha valorizzato i singoli nonostante durante la pandemia era stato messo in discussione. Si è giocato la riconferma e sono contento per lui che le cose siano andate bene. Essere al Milan non è un punto di arrivo ma un punto di partenza. Sia Maldini che Pioli lo hanno fatto capire ai giocatori”.

Tonali titolare nell’Italia? “Bisogna meritarsi tutto sul campo perché lo sport è meritocrazia. L’anno scorso l’ho difeso evidenziando un po’ troppa timidezza. Quest’anno non è stato timido e lo ha dimostrato. Giocare con la Nazionale è il frutto del lavoro che uno fa con il club”.

Differenza fra questo Milan e quello del 1999? “Il Milan attuale è ad inizio ciclo mentre nel 1999 eravamo più maturi. Non arrivavamo da anni meravigliosi ma avevamo già vinto tanto e quindi sapevamo come gestire i momenti difficili. La gestione delle partite finali quando nessuno ti accredita per lo scudetto è la similitudine fra il 1999 ed oggi. La cosa che ci accomuna è che noi andammo a giocare a Perugia mentre quest’anno l’ultima sarà a Sassuolo con la consapevolezza di guardare solo a noi stessi senza aver bisogno di sentire la radiolina per vedere cosa fanno da altre parti”.

Sensazione sul futuro di Ibrahimovic? “Da fuori diventa difficile dare dei giudizi ma credo che dipenderà da lui. Poi bisogna capire bene quanto il Milan voglia investire su Ibrahimovic per poterlo avere in squadra. Io dico che se lui vuole continuare a giocare a calcio lo faccia perché sta facendo la cosa più bella al mondo”.