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Albertini: “Sta nascendo una squadra più muscolare ed europea”

Redazione Il Milanista

L'ex centrocampista del Milan, in un'intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport, ha commentato le ultime mosse del mercato rossonero

Demetrio Albertini ha rilasciato un'intervista a La Gazzetta dello Sport, parlando del mercato del Milan. Loftus-Cheek ha preso la maglia numero 8 di Tonali: "Il nostro campionato è diventato una vetrina per i giovani talenti, lo dice la legge del mercato. Comincerei dall’eliminare il termine “bandiera” dal nostro vocabolario... Con l’addio di Tonali il Milan ha perso un grande giocatore, su questo non ci piove. È vero anche, però, che 70 milioni sono tantissimi: il prezzo reale di un giocatore lo fa chi ha la disponibilità economica e un club come il Milan di oggi si trova davanti a due strade, o prendi altri giocatori da 60-70 milioni da affiancare a Tonali o lo vendi per reinvestire e creare altro valore. I rossoneri hanno scelto la seconda opzione. Oltre al valore tecnico, Tonali garantiva lo spirito di appartenenza, che in una grande squadra fa la differenza. Tuttavia si può vincere anche rinunciandovi, ciò che conta è creare sentimento: guardate il Napoli l’anno scorso. Ha venduto giocatori simbolo, legatissimi all’ambiente, come Insigne, Koulibaly e Mertens, ma ha vinto lo scudetto dopo 33 anni grazie a grandi intuizioni e allo spirito creato da Spalletti".

L'opinione sul centrocampista arrivato dal Chelsea: "Parliamo di un centrocampista fisicamente imponente e abituato ai ritmi altissimi della Premier. Se saprà inserirsi rapidamente, per Pioli è un’ottima soluzione".

Su Reijnders: "Ho l’impressione che stia nascendo una squadra più muscolare, più europea. Reijnders ha buoni numeri e può essere l’uomo giusto per ripartire. Ricordiamoci che per un po’ mancherà anche Bennacer".

Su Musah: "Sia lui che Reijnders arrivano da due campionati dove si gioca un calcio molto propositivo. Il Milan di Pioli in questi anni ha dimostrato di saper giocare e divertirsi, vedo un filo conduttore nella strategia societaria. E vedo soprattutto un Pioli veramente più coinvolto. Ho l’impressione che mai come in questo mercato l’allenatore possa essere determinante nella scelta degli obiettivi".

Il parere su Pulisic: "Un rinforzo che ci sta. Il talento non si discute, le motivazioni possono fare il resto. Al Milan potrà sentirsi protagonista e troverà meno concorrenza rispetto al Chelsea. E poi i precedenti recenti incoraggiano, no? Tomori, Giroud... Chi non trova spazio al Chelsea, al Milan si rilancia alla grande. Spero solo che facciano presto. È una questione di inserimento, vale per Pulisic e per tutti gli altri obiettivi. Ogni giorno trascorso a Milanello è un mattone in più per costruire il nuovo Milan: respirare l’aria del club vale forse più degli schemi e dei moduli da comprendere".

Su Frattesi, obiettivo sfumato: "È un ottimo giocatore, moderno. Si inserisce, cerca la porta, ha personalità. Ma se cambi squadra devi farlo volentieri, e da quello che ho letto in questi giorni il suo gradimento era verso l’Inter".

Chi può arrivare in attacco: "A me piace Scamacca per due motivi. Primo, perché al Sassuolo ha fatto intravedere delle qualità importanti e le difficoltà vissute in Premier possono renderlo più maturo, più forte. Seconda cosa, è giovane, può diventare un ottimo investimento".

Leao è chiamato a essere un leader: "Deve. Il talento, se sei al Milan, deve essere una missione. Adesso Rafa deve diventare Michael Jordan che prende il tiro da tre all’ultimo secondo. E sono sicuro che non si sottrarrà al compito".

La rivoluzione dirigenziale: "Sull’addio di Paolo non entro nel merito ma, certamente, mi ha colpito. Maldini è molto di più della competenza del suo ruolo, che peraltro ha dimostrato di avere. Sulla tecnologia a supporto del mercato la scelta non mi stupisce: i numeri oggi li usano tutti, conta saperli interpretare". Infine su Pioli: "Sarà la stagione più stimolante".