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Adriano Galliani, ex a.d. del Milan
Adriano Galliani, amministratore delegato del Monza, in una intervista al Corriere dello Sport ha parlato della sua avventura con il club brianzolo e degli obiettivi per il futuro.
POST MILAN – «Il 13 aprile del 2017 finisce la mia avventura al Milan e il telefonino si trasforma nello specchio di un mondo, di un modo. Adriano Galliani, che fino a quel momento era alto, bello e con gli occhi azzurri – ha presente Brad Pitt? – diventa improvvisamente, e rapidamente, Calimero. La frequenza delle chiamate si riduce in modo esponenziale, riprende soltanto il 28 settembre 2018 quando Silvio Berlusconi acquista il Monza. Cento telefonate in C, 200 in B, qualcuna in più nella stagione in cui sfioriamo la serie A».
PROMOZIONE – «Dalle 23 e 15 del 29 maggio 2022, terminata la partita col Pisa, assisto a un’autentica esplosione di… affetto. I messaggi che ricevo su whatsapp sono oltre mille e duecento. Ho impiegato una settimana per rispondere a tutti. Chi mi poneva domande, chi inseguiva un incontro, chi domandava altro, chi si proponeva: non potevo risolverla con un grazie e a presto oppure con un cuore rosso e uno bianco, i colori del cuore».
MEGLIO DELLA CHAMPIONS – «Quando mi chiedono se è stato più facile vincere la Champions col Milan o ottenere la promozione in A col Monza, rispondo la seconda, assolutamente. Il Milan che Berlusconi acquistò nell’’86 era un top club che aveva vinto due coppe dei campioni, nel ’63 e nel ’69, e dieci scudetti. Il titolo era ossidato, per le ragioni che sappiamo, ma il club aveva una tradizione, incamava dei valori anche culturali. Berlusconi e Galliani l’hanno a portato 7 coppe dei campioni e 18 scudetti partendo da una base, da un prestigio consolidato. Il Monza, nato nel settembre 1912, la A l’aveva solvato sfiorata, avevo conosciuto il fallimento ed era ripartito dalla D come Domodossola. Lo stadio nel 2018 era inagibile, il centro sportivo praticamente inesistente. Soltanto il primo luglio 2017 era tornato in C e avrebbe giocare a Gorgonzola, ospite del Giana».
BUDGET MERCATO – «Il budget lo farò in questi giorni, mi aspetta una full immersion estiva che non prevede weekend ma solo week. Cambieremo tanto, come abbiamo sempre fatto, per adeguare la rosa alla categoria. Le regole sono chiare: 17 giocatori, tre dei quali extracomunitari, più quattro italiani e quattro provenienti dal settore giovanile. Avendo una storia così frammentata, l’unico ex praticabile è verosimilmente Pessina, Matteo, al quale voglio bene. Ma non mi sembra un acquisto realizzabile. Le altre squadre avranno 25 in rosa, noi obbligatoriamente 21 più tanti over 2000. Punteremo comunque sui giovani, non sui nomi che leggo in questi giorni».
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