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Milan, preso il nuovo Di Maria

Frederic Massara e Paolo Maldini, dirigenti del Milan

Il Milan ha messo a segno un colpo importante per il futuro, ingaggiando il giovanissimo Cuenca ritenuto dai più il nuovo Di Maria

Redazione Il Milanista

Fin dal primo insediamo del Fondo Elliott sulle poltrone di via Aldo Rossi era stato diffuso l'idea che il gruppo americano aveva per la gestione (e il mercato) del club rossonero. I precedenti calciomercato da strapparsi i capelli e da tagliarsi le vene sarebbero stati sostituiti da operazioni intelligenti e sostenibili, ma soprattutto da giocatori che, in un futuro, avrebbero potuto portare alle casse della società meneghina delle plusvalenze.

Un'idea che inizialmente non aveva portato a grandi risultati e per questo Maldini, Massara e Gazidis hanno deciso di puntare anche su giocatori di esperienza come Kjaer e Ibrahimovic. Ma l'obiettivo non è stato messo da parte. Anzi.

 La dirigenza del Milan: Maldini e Massara

Geoffrey Moncada, capo scout rossonero, l'uomo che a portato all'ombra del Duomo i vari Kalulu, Saelemaekers, ha trovato un altro giovane sul quale puntare. L'ex Monaco è sicuro di aver messo le mani sul nuovo Di Maria.

Si tratta del paraguaiano classe 2005 Hugo Cuenca del Deportivo Capiatà. Il Milan si è letteralmente innamorato di lui durante l'ultimo Sub-15, giocato proprio in Paraguay. Il ragazzo ha colpito per la sua duttilità in campo: trequartista, esterno e mezz'ala. Caratteristiche dell'argentino del PSG.

Su giovane Cuenca era forte l'interesse di tanti top club europei ma il Milan è riuscito a trovare l'accordo per il nuovo crack sudamericano: 500 mila e il 10% della futura rivendita del classe '05. Prima di sbarcare a Milano il ragazzo dovrà ultimare alcune pratiche per ottenere la cittadinanza spagnola (e quindi da comunitario). Una volta terminato l'iter inizierà la sua avventura al Milan, bravo a chiudere un colpo in prospettiva.

Cuenca, vista la giovanissima età, con grande probabilità verrà aggregato alla Primavera di Mister Giunti così da potersi ambientare con tranquillità al mondo rossonero. Ma se dovesse far bene Pioli potrebbe premiarlo con qualche, sporadica, convocazione in prima squadra accanto a campioni dai quali imparare e migliorare.