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Serie A Femminile, Padovan: “Juve-Milan scontro Scudetto, le rossonere…”

Laura Agard giocatrice classe '89 del Milan Femminile

Le parole di Giancarlo Padovan, noto giornalista, sul match del calcio femminile tra Juventus e Milan.

Redazione Il Milanista

MILANO - Giancarlo Padovan, noto giornalista, si è così espresso durante #SportLabLive, format web di sport-lab.it, sullo scontro Scudetto in programma alle 12:30 tra Juventus Women e Milan Femminile: "Si affrontano le due migliori squadre del campionato, non so se l’egemonia bianconera sia destinata a finire in questa stagione dopo tre anni. La sfida si giocherà tra la forza dell’attacco bianconero e la solidità della difesa rossonera; il Milan è a tre punti di distanza, ha poco da perdere, ha la mente più sgombra, mentre la Juve deve, in qualche maniera, confermarsi. Il calcio italiano, comunque, mostrerà oggi una buona vetrina ed ha sorpassato, in quanto ad importanza, la Primavera. Per quanto riguarda lo Scudetto – e ne parlo anche con i vari dirigenti – tutti vogliono vincere: sarà per la Juventus resistere in vetta nei prossimi anni, nonostante sia la squadra migliore".

SUL MILAN: "Da Boquete mi aspettavo di più, Dowie bene, Hasegawa è un fenomeno e non era ancora arrivata quando c’è stata la partita d’andata… Il Milan sta facendo tanto, ma la Juventus per ora ha dimostrato di avere qualcosa in più anche fuori dal campo, viste le diverse “società satellite” che le permettono di far maturare le giocatrici più giovani. Guarderemo con grande curiosità il match di oggi e, ovviamente, i prossimi".

 Le ragazze del Milan Femminile guidato da Maurizio Ganz

SUL CALCIO FEMMINILE:"Il professionismo sta arrivando, ma non è ancora arrivato: non vorrei fosse solo un’etichetta, ma che dietro l’etichetta ci sia un contenuto. Spero che dal 2022 si possa cominciare a stipulare contratti professionistici veri e propri, i quali si uniranno assieme alle grandi società del maschile già entrare in gioco, ai numeri televisivi e a tutto quello che sta facendo crescere il calcio femminile. La voglia di imporsi nel femminile, in generale, sta crescendo, anche perché ne sta crescendo la diffusione mediatica: oggi si parla di femminile ovunque, anche a Sanremo; non più un ruolo da gregario, ora il calcio femminile è protagonista. Oggi nel calcio femminile c’è una tecnica a bassa velocità; assomiglia ad un calcio maschile di una trentina di anni fa. Diciamo che è un calcio in cui si ha ancora il tempo di pensare: ci può essere pressing, ma non toglie mai la possibilità di costruire dal basso, di pensare, cosa un po’ più difficile nel calcio maschile. In Europa siamo ancora lontani: il livello aumenterà quando in Italia arriveranno più straniere, diventando modello per le nostre italiane. Ci vorranno ancora 5-6 anni, credo…".