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Marko Arnautovic, attaccante del Bologna
Il centravanti del Bologna classe 1989 Marko Arnautovic ha parlato al settimanale Sportweek. Diversi i temi affrontati durante l'intervista. L'austriaco si è espresso così sul paragone con il rossonero Zlatan Ibrahimovic (tornato al Milan nel 2020): "E' stato un paragone impossibile. Mi ha fatto felice all'inizio, ma, ragazzi, Ibra è Ibra. Io non sono al suo livello. Mi tolgo il cappello davanti alla sua carriera. Per me è un amico, un fratello, perché anche la sua vita all'inizio non è stata facile". Ed ha parlato anche dell'allenatore della Roma Josè Mourinho: “Mi diede del bambino, ma ora sa che sono cambiato. Mi voleva quando ero al West Ham. Mi chiese: “Quanto costi?”: E io: “Ah, mi vuoi ancora?”.
Ma il suo Manchester United aveva già comprato Pogba e non aveva abbastanza soldi per me. Ora sono un uomo più maturo, sereno, tranquillo, completamente diverso da dieci anni fa. Ho due figlie e quindi grosse responsabilità". Infine parla del passato e di come era: "Ogni tanto il ragazzo di qualche anno fa viene fuori in campo, dove rimango aggressivo. Ma adesso per esempio non esco più la sera come una volta. Se ho rimpianti? Sì, rimpiango la disciplina che non ho avuto, nonostante tutti abbiano provato a darmela. Anche Mourinho mi ha aiutato tanto, ma per sei mesi gli ho ripetuto che non essendo mio padre non poteva darmi ordini. L'allenatore che mi ha cambiato la vita è stato David Moyes al West Ham".
E in chiusura svela un retroscena che forse non tutti sapevano: “Dal Twente sarei potuto andare al Chelsea, dove avrei firmato per cinque anni, ma ero infortunato. Poi è arrivata la Lazio, eravamo praticamente d’accordo quando mi ha chiamato Mourinho per portarmi all’Inter. Lì c’era Ibra e io volevo giocare con lui. Non sapevo che stava per essere ceduto al Barcellona”.
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