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Milan, niente manovre di mercato a gennaio. Ma se partisse…

Redazione Il Milanista

La partenza anticipata di Bakayoko potrebbe riaprire il discorso mercato. Nonostante le smentite nelle scorse ore di Maldini...

La rottura tra il Milan e Tiémoué Bakayokoè ormai cosa nota da mesi. E il giocatore potrebbe salutare già nelle prossime settimane. Arrivato in rossonero nel 2021 con la formula del prestito biennale con diritto di riscatto, in realtà è stato messo fuori dai radar di mister Pioli praticamente fin da subito. Tra l'altro il diritto di riscatto si sarebbe potuto tramutare in obbligo qualora il giocatore avesse raggiunto un numero minimo di presenze (cosa mai avvenuta). Maldini e Massara vorrebbero interrompere l'accordo con sei mesi di anticipo, senza nemmeno aspettare la sessione estiva di calciomercato.

Ma per fare questo bisognerà trovare una quadra tra società e giocatore. Il Chelseanel frattempo vorrebbe rescindere il contratto (che scadrà nel 2024). Secondo quanto emerso dal London Evening Standard gli inglesi avrebbero intenzione di interrompere quindi il prestito in rossonero tornando a Londra (solo di passaggio) sei mesi prima rispetto al dovuto. A quel punto il francese approderebbe altrove, ma a parametro zero. L'addio dell'ex Napoli e Monaco - adesso o a giugno - è ormai scontato. Anche perché Pioli da quella parte del campo ha a disposizione diversi profili, quali: Tommaso Pobega, Aster Vranckx e Rade Krunic e ovviamente Ismael Bennacer (fresco di rinnovo) e SandroTonali.

Su di lui ci sarebbe l'interesse del club turco allenato da Vincenzo Montella (l'Adana Demirspor) e dell' Olympiacos. In tal modo il Milan riuscirebbe a tagliare il costo del suo ingaggio (che ammonta a 1 milione di euro). Nelle scorse ore Maldini era stato chiaro sul mercato. Certo è che le cose potrebbero cambiare con la partenza di Bakayoko. Anche perché - visto il momento delicato che stanno attraversando gli uomini di Pioli- forse il Milan avrebbe bisogno di qualche rinforzo (soprattutto in attacco). Si tornerà a parlare di manovre in entrata solo nel caso della risoluzione del "caso Bakayoko".