Milan, occhio a lasciare Pioli da solo. Niente drammi, niente è compromesso

Ci risiamo: un momento non felice e Stefano Pioli torna sulla graticola. Quantomeno quella mediatica. Il tecnico rossonero, come abbiamo già spiegato su queste colonne, ha addosso la condanna dell’eterno underdog. Quando tutto va bene è normale, quando tutto va male è colpa sua. Le due sconfitte contro Juventus e Paris Saint Germain hanno lasciato un po’ di malumore all’interno dello spogliatoio e dell’ambiente rossonero. L’emblema della maretta è stato quel botta e risposta da lontano, innescatosi dopo Psg-Milan, tra Pioli e Calabria. Sembrano quasi contraddirsi l’uno con l’altro. Ma va bene, può starci anche questo, purché ci si chiarisca al più presto.

Fare gruppo

Il Milan deve fare cerchio e deve farlo intorno al suo condottiero. Viene da ridere a leggere – di nuovo – di possibili cambi in panchina. La Gazzetta dello Sport, oggi, parla di una fiducia a tempo e di una Napoli decisiva. Il Maradona potrebbe essere un vero trappolone ed il Milan, piuttosto che lasciarsi andare a voli pindarici sulla guida tecnica, deve mettersi a lavoro nella consapevolezza totale delle difficoltà. Anche quelle stocastiche come la lista degli infortuni che – non si può ignorare – rimane sempre particolarmente ricca: deve pur esserlo, un alibi, arrivare ad un tour de force tanto faticoso senza i portieri; Loftus Cheek; Chukwueze; Okafor; Bennacer; Jovic.

Niente è perduto

Ecco perché viste le difficoltà e visti i ritmi incalzanti di questo calcio, dove non ci si può rilassare tre giorni che ecco un altro big match, non solo bisognerebbe confermare Pioli ma dargli ancora più fiducia. Stringersi intorno a lui. Orientarlo e fare qualcosa di più in campo. C'è ancora molto da giocarsi. Pensiamo al campionato, dove il Milan rimane aggrappato alla testa della classifica. Con il sogno scudetto a portata di mano. Insieme si può, senza lasciare solo Stefano Pioli.

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