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Stretta di mano tra Zlatan Ibrahimovic e Hakan Calhanoglu
MILANO - Con i 49 punti conquistati in 21 giornate il Milan è, al momento, primo in classifica in Serie A. Il primato è frutto di un ottimo lavoro sul campo da parte di mister Pioli e dei suoi calciatori (primo passo), ma anche di un certosino progetto sui tavoli societari (secondo passo): la dirigenza rossonera ha le idee chiare su come costruire la squadra e i risultati sono evidenti.
Tra i punti che Paolo Maldini, direttore dell'area tecnica, e Frederic Massara, direttore sportivo, si sono prefissati nell'ottica di un rafforzamento ulteriore della rosa vi è quello dei rinnovi dei calciatori migliori: da Gigio Donnarumma a Ibrahimovic, passando per Calhanoglu, Romagnoli, Calabria e Kessie. A fornirci un quadro generale sulla situazione è lo stesso storico capitano rossonero ai microfoni di BeinSports: "Abbiamo tre giocatori in scadenza, e abbiamo anche i contratti in scadenza nel 2022. Ma è una prassi normale, stiamo lavorando. Dico sempre che bisogna essere contenti in due per arrivare ad un accordo, i giocatori sono professionisti e pensano al 100% al campo. La speranza è di trovare presto un accordo".
Per tutti i rinnovi filtra grande ottimismo: il Milan vuole continuare con i calciatori citati e questi ultimi vogliono continuare a giocare per il Milan. Più urgenti sono, ovviamente, le questione Donnarumma, Calhanoglu e Ibrahimovic: per i primi due manca solo l'accordo economico e le differenze sono lievi, mentre per lo svedese deciderà... il campo: "Zlatan - ha precisato Maldini - ci ha detto che dipenderà dal suo corpo. Ma se continua così non vedo perché non possa essere ancora con noi l'anno prossimo".
L'obiettivo, dunque, è quello di colmare al più presto il gap con le altre big europee: “Il gap del Milan con squadre come Bayern, City, Liverpool negli ultimi anni credo che si sia un pochino ampliato. Il Milan - ammette Paolo Maldini - non è ancora a quel livello, anche se siamo in testa al campionato dalla prima giornata. Probabilmente ci mancano due anni stabili di Champions League per avere una squadra davvero competitiva per andare a lottare con queste squadre per la Champions. Non dimentichiamoci che il Milan manca dalla Champions League da 8 anni, questo a livello economico fa la differenza. Il FPF è sicuramente una buona cosa per la sicurezza economica del calcio, ma sembra che aumenti il gap tra le squadre che vorrebbero tornare al top e quelle che lo sono già”.
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