MILANO - Il titolo di questo articolo non potrebbe essere più chiaro di così: al netto dei problemi e delle difficoltà il Milan c'è, è lì, lotta, vince, convince, soffre e si rialza e, sopratutto, ci sarà, verso un futuro le cui basi si stanno dimostrando solide. A confermarcelo è nientepopodimeno che Paolo Scaroni, presidente esecutivo rossonero, e Ivan Gazidis, amministratore delegato del club di via Aldo Rossi. Voci, dunque, fidate e affidabili.
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Il Milan c’è (verso il derby) e ci sarà (verso un grande futuro)
Scaroni e Gazidis, nelle loro interviste, hanno confermato l'ambizione del club rossonero.
"Noi al Milan - ha dichiarato Scaroni ai microfoni di Radio Rai - non ci esaltiamo quando siamo primi e non ci abbattiamo quando siamo secondi. Guardiamo davanti partita dopo partita cercando di fare il meglio: ora andiamo a Belgrado, poi avremo il derby. Non temo per nulla un abbattimento generale, sono convinto che il clima a Milanello sia ottimo. Certamente la partita con lo Spezia è stata una sorpresa un po’ per tutti, ma io sono molto fiducioso. Noi teniamo molto alla Coppa Uefa, poi il derby sarà un momento fondamentale. Questa settimana ci dirà molto sul futuro della stagione. Il campionato non è mai stato così bello, ci stiamo tutti divertendo a vedere una classifica serrata. Inter, Milan e Juventus sembrano le favorite, ma non escludo sorprese".
Il progetto Milan secondo Gazidis
Il campionato, dunque, è apertissimo e il Milan è in piena lotta per il raggiungimento del suo obiettivo (la qualificazione alla prossima Champions League) e del "sogno" (che, per ora, tale rimane) Scudetto. Alla base di questi ottimi risultati c'è una certosina preparazione, un progetto sportivo solido sia dentro che fuori dal campo: “Siamo arrivati - ha spiegato Ivan Gazidis, ad del Milan, a Grant Wahl per il podcast "Fútbol" - in un club che si trovava in una situazione finanziaria davvero brutta. I ricavi sono rimasti gli stessi per tanto tempo mentre gli altri club crescevano anche da questo punto di vista, e al tempo stesso i costi sono cresciuti portando delle perdite davvero importanti. Non è una situazione che risolvi dall’oggi al domani, ci vuole del tempo. Anche se non è una cosa popolare abbiamo dovuto ridurre i costi cercando di migliorare le performance. Non è una cosa per niente facile, te lo assicuro. Se avessimo fatto le stesse cose che club come Juventus e Inter non saremmo stati in grado di raggiungerli e competere con loro perché erano più avanti di noi con i loro progetti.
Alla base del progetto Milan, così, ci sono delle nuove idee, basate su un lavoro preciso sia del reparto dirigenziale che dello staff dell'area sportiva: "Così abbiamo portato - prosegue Gazidis - un sacco di nuove idee, ci siamo affidati alle analisi e ad un reparto scouting davvero molto buono, volevamo un qualcuno che guidasse tutto questo e così Maldini è tornato nel club dopo 10 anni per la prima volta. Ci siamo concentrati sui giocatori giovani, abbiamo comprato e continueremo a comprare grandi talenti da tutto il mondo, giocatori vogliosi di migliorare, orgogliosi di vestire questa maglia e la voglia di sviluppare la propria carriera con noi. Giocatori che, in un modo o nell’altro, devono dimostrare qualcosa. Anche Ibrahimovic rientra in questa categoria. Nonostante l’età è una sfida davvero romantica per lui, ha un legame speciale con il club. Guidare un gruppo di ragazzi giovani e riportare in alto il Milan è una sfida fatta apposta per lui. Avevamo il bisogno di trovare l’allenatore giusto e l’abbiamo trovato in Stefano Pioli. Dopo il lockdown abbiamo avuto un periodo straordinario che non può solo ridursi al risultato, alla vittoria o alla sconfitta: al Milan la vittoria è necessaria, ma non è abbastanza. Vogliamo giocare un calcio dinamico, propositivo, e lo stiamo facendo con un gruppo di ragazzi”.
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