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MILANO - Ai microfoni della BBC è intervenuto il centravanti del Milan Zlatan Ibrahimovic. Ecco le sue parole:
"Andrò avanti fino al momento in cui non potrò più fare ciò che sto facendo adesso. Io devo soltanto mantenermi in forma fisicamente, il resto viene da sé. Siamo in un momento di forma incredibile, stiamo facendo benissimo. Ma ancora non abbiamo vinto niente, dobbiamo ricordarcelo. La prima volta che sono venuto al Milan arrivai in un club che lottava per il titolo, la seconda volta sono venuto per riportare il club e la squadra al top, il luogo a cui appartengono. E' una sfida diversa, una sfida che mi piace perché quando tutti dicono che è troppo difficile, che è quasi impossibile, è lì che entro in scena ed è lì che mi sento vivo. Se riesco ad avere successo e se sono in grado di fare quello che penso di poter fare, il feedback è fantastico, la sensazione è incredibile perché è un traguardo più grande che arrivare ad un top team che è già al top. Sono molto motivato".
SU QUANTO SIA CAMBIATO - "Quando giochi a questo livello è tutta questione di performance. Se rendi bene, se porti risultati, allora sei ancora ad un livello top. Non appena non riesci più a farlo, arriva qualcun altro. Amo questa pressione perché non voglio essere qua per ciò che ho fatto in passato. Io sono qua per ciò che faccio nel presente e questa è la pressione che metto su me stesso. Ho tanta esperienza, i gol non sono mai stati un problema, io semplicemente vado avanti. Non sono lo stesso giocatore di 5 anni fa, non sono lo stesso giocatore di 10 anni fa, tutti cambiamo a causa dello sviluppo da un punto di vista fisico. Sono onesto, non corro più quanto correvo prima. Ora corro in modo più intelligente. Mi sento come se avessi vissuto diverse generazioni. Ho giocato contro Paolo Maldini e ora gioco con suo figlio, Daniel. Spero di poter giocare anche col figlio di Daniel, sarebbe un miracolo. Il Covid? E' stata più una sfida mentale che fisica".
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