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Jens Petter Hauge
Molti club hanno messo gli occhi sul giovane talento del Milan Jens Petter Hauge. Maldini e Massara si sono innamorati del giovane norvegese classe '99 dopo averlo all'opera proprio contro la formazione rossonera negli scorsi preliminari di Europa League.
La stagione non è stata troppo felice per il ragazzo: Pioli lo ha utilizzato con il contagocce in campionato e, a gennaio, lo ha pure cancellato dalla lista dell'Europa League. Hauge, nonostante le poche occasioni avute, ha sempre messo in mostra le sue qualità, condite da gol e giocate.
Nella giornata di ieri il norvegese, seguito da Eintracht e Wolfsburg ha rilasciato un'intervista al quotidiano Dagbladet. Ecco le sue parole:
Il ruolo di Kjaer all'interno dello spogliatoio - “Nel Milan Kjaer ha una grande importanza. Quando lui parla tutti ascoltano ciò che dice e lo rispettano. Quando ha qualcosa da dire non puoi far altro che ascoltarlo. In squadra lo chiamiamo “Il Vichingo”.
Il rapporto con Kjaer - “È logico che io e lui parliamo un po’ di più tra di noi rispetto che con gli altri, perché entrambi parliamo la nostra lingua madre. Si prende molta cura di me e mi supporta, mi dice cosa devo fare e quando faccio qualcosa di positivo si complimenta con me. È sempre presente e ti dà quella spinta in più quando vede che ci sono delle cose che possono essere fatte meglio. Ti sostiene sia dentro che fuori dal campo”.
I meriti di Kjaer nel gestire la situazione di Eriksen - “Era una situazione davvero complicata e triste per tutti ma Kjaer è rimasto calmo. Simon è riuscito ad unire tutta la squadra e a prendersi la responsabilità maggiori. Ha salvato la vita di Eriksen è stato un momento che ha colpito tutti. Personalmente non sono rimasto sorpreso, quando si presentano situazioni del genere dimostra che lui è un vero leader”.
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