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Alessandro Florenzi
Alessandro Florenzi sta trascorrendo un’autentica seconda giovinezza tra le fila del Milan, riferimento per Stefano Pioli tanto nello spogliatoio, quanto sul campo. In merito a ciò, abbiamo intervistato telefonicamente in esclusiva Massimo Drago, tecnico dell’esterno rossonero ai tempi del Crotone (stagione 2010-2011), quando era poco più di una promessa, svezzatasi nel vivaio della Roma.
Ti sta stupendo la seconda giovinezza che sta vivendo il “tuo” Florenzi tra le file del Milan?
“No, perché è un ragazzo pieno di entusiasmo, affidabile. Anzi: vi dirò di più…”.
Prego.
“Se fosse stato sempre bene fisicamente in carriera, avrebbe vinto e giocato ancora di più da protagonista assoluto. Su questo non ho mai dubitato”.
Sotto quali aspetti pensi di averlo migliorato?
“Per me ha grandi doti offensive. Lui, da giovane, era un trequartista. Io volevo trasformarlo definitivamente centrocampista offensivo, per i tempi di inserimenti naturali che aveva. Con me, a Crotone, fece 12 gol. Il rimpianto più grande che ho è non averlo mai avuto in Serie A. È uno che vede la porta e, quando calcia, c’è sempre un perché”.
Ma quali sono le sue caratteristiche principali?
“Quelle che abbiamo visto anche nel Milan: si sa subito calare nel contesto dello spogliatoio, facendosi voler bene. Diventa immediatamente un riferimento per i compagni. Tecnicamente invece è pressoché ambidestro: può giocare e calciare tanto da destra, quanto da sinistra. Per me può dare ancora tantissimo sia ai rossoneri, sia alla nostra Nazionale”.
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