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Euro2020 | Domenghini: “Barella potrebbe fare la differenza”

Redazione Il Milanista

L'Azzurro, che conquistò l'Europeo nel 1968, ha commentato il percorso, i punti di forza e le possibilità dei ragazzi di Roberto Mancini

Domenica gli Azzurri scenderanno in campo a Wembley per affrontare i Leoni inglesi, in una sfida valida per la vittoria di Euro2020. La tensione è al massimo e  il match si prospetta scoppiettante, con il gruppo di Mancini in cerca di riscatto e l'Inghilterra a caccia di un trofeo nazionale che manca da troppo tempo.

Per analizzare al meglio la partita, i giornalisti di  Tuttomercatoweb.com hanno incontrato un uomo che di finali europee se ne intende: Angelo Domenghini, che con i suoi azzurri, nel 1968 conquistò il torneo.

Le parole dell'ex-Azzurro su Euro2020

L'ex-calciatore ha spiegato ai microfoni della testata come affrontare uno scontro come quello che spetta agli uomini di Mancini: "Quando si arriva in finale è sempre la volta buona. Ma può esserlo anche per l'Inghilterra che peraltro gioca in casa col pubblico a favore. Difficile fare un pronostico: l'Italia ha dimostrato di esser più forte poi però c'è il campo, con gli episodi, la fortuna, i pali, le situazioni di gioco".

L'ex non si è sbilanciato in pronostici particolari: "Tutti ci dicono favoriti, poi però c'è da rispettare la squadra che gioca in casa. L'Inghilterra è combattiva, ha un gioco, non è difensiva o fa le barricate. Vedo che invece noi una volta in vantaggio ci difendiamo e non capisco il motivo. Poi se ti riprendono sei costretto a rimettere una punta dopo averla tolta sull'1-0".

Domenghini non sottovaluta nessun aspetto della compagine avversaria, evidenziandone i punti di forza: "L'agonismo e l'organizzazione di gioco. Se comunque ci lasciano spazi in mezzo al campo li mettiamo in difficoltà".

I consigli del campione

Il campione europeo ha consigliato come impostare la partita: "Servirà un gioco offensivo, sfruttando i nostri giocatori veloci e rapidi. Sarà importante giocare come l'Italia ha sempre fatto. Il possesso? Con le squadre più deboli lo ha fatto, poi con la Spagna no perchè è stata superiore a noi".

L'ex-calciatore ha anche individuata quella che per lui è l'arma segreta dell'Italia: "Lo ripeto: Barella fa la differenza. Jorginho è il faro della squadra. Chiesa? Se è in giornata fa la differenza, altrimenti è un giocatore normale".